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Campoverde è partner italiano di Cytek Biosciences, azienda statunitense leader nella produzione di citofluorimetri spettrali. Cytek Biosciences nasce ufficialmente nel 2015 dall’unione di diversi profili tecnici come ricercatori e ingegneri, e si pone l’obiettivo di sviluppare una tecnologia innovativa per le applicazioni nel campo della citofluorimetria. Nel 2017 Cytek irrompe sul mercato con un primo citofluorimetro spettrale, che rivoluziona le potenzialità della citofluorimetria classica, espandendone i limiti intrinseci.

 

L’offerta Cytek si riassume in tre grandi prodotti:

  • Aurora, il prodotto di punta del produttore, che può arrivare a montare 5 laser e analizzare più di 60 colori
  • Northern Lights, fratellino minore di Aurora, che monta fino a tre laser
  • Aurora CS , un Aurora con la funzionalità di cell sorter

La citometria spettrale

 

Ciò che sta succedendo negli ultimi anni nel campo della citometria classica è una evoluzione verso una forma più completa di analisi, che tiene in considerazione la firma che caratterizza un fluoroforo lungo tutto lo spettro. Un primo approccio all’analisi spettrale nel contesto della citofluorimetria si ebbe già dagli anni ’80 ma solo nell’ultimo decennio, col progredire della tecnologia, si sono costruiti i primi veri citofluorimetri spettrali.

 

L’analisi spettrale applicata alla citometria a flusso si basa sostanzialmente sugli aspetti fondamentali della tecnologia classica, presentando però capacità analitiche uniche e una unità ottiva innovativa.

 

A differenza dei citofluorimetri classici, dove il segnale viene campionato in intervalli noti di lunghezze d’onda, nella citometria spettrale invece lo spettro di emissione di un fluorocromo viene catturato nella sua interezza lungo tutto lo spettro, tramite l’utilizzo di rivelatori posti sequenzialmente. Ogni molecola fluorescente rilascia quindi una impronta digitale unica lungo tutto lo spettro di emissione, e questa impronta permette di riconoscere il segnale di quel determinato fluorocromo, anche nel contesto di un segnale composto di molecole fluorescenti. Con una analogia con la citometria classica, che prevede la fase della compensazione, nella tecnologia spettrale la fase di unmixing restituisce i singoli spettri, ‘ripuliti’ da tutti gli altri segnali.

 

Nell’immagine un esempio di spettro di due fluorofori (APC e Alexa647) come da citofluorimetria classica, dove si nota come i due fluorofori siano pressochè indistinguibili (sopra) e lo spettro delle stesse molecole proveniente da un Aurora 4 laser, che mostra chiaramente differenti firme spettrali.

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